Analisi delle principali indicazioni, fornite dalla norma Uni 7129, in merito allo scarico dei prodotti della combustione
La
norma Uni 7129 fornisce un iter determinante per la realizzazione di
impianti gas domestici asserviti ad apparecchi ≤ 35 kW. La norma è molto ampia, a tal punto che alcuni la definiscono il testo unico per gli impianti domestici, difatti è suddivisa in diverse parti tra cui la parte terza in cui troviamo le specifiche utili a realizzare gli scarichi dei prodotti della combustione.
Forniamo un quadro sulle principali indicazioni, al fine di aiutare al meglio la comprensione di dettaglio della norma Uni 7129 nell’ultima versione risalente a dicembre 2015.
Il primo concetto che emerge è che lo scarico dei prodotti della combustione deve avvenire a tetto, solo in caso di impossibilità, possono essere adottate altre modalità.
Per apparecchi tipo A, occorre:
- Realizzare idonee aperture di aerazione (e ventilazione)
Per apparecchi tipo B e tipo C, è ammesso:
- Realizzare nuovi sistemi fumari
- Utilizzare camini esistenti (valutati positivamente con Uni 10845)
- Realizzare sistemi intubati
- Evacuare i prodotti all’esterno (scarico a parete e diretto a tetto)
L’evacuazione, nel caso degli apparecchi di cottura, è realizzata con condotti singoli o collettivi, ovvero camini o canne collettive ad uso esclusivo. Il collegamento tra cappa e condotto di scarico avviene con il canale di esalazione (in alternativa è consentito lo scarico diretto all’esterno).
Come indicato precedentemente per gli apparecchi di tipo B e tipo C, se anche per i piani di cottura si è impossibilitati nello scarico a tetto, è possibile:
- evacuare a parete
- esalazione diretta (aperture di aerazione) in conformità alla UNI 7129/2
In relazione agli scarichi a parete è opportuno indicare che la norma Uni 7129 fornisce un iter di massima. Questo vuol dire che è necessario confrontarsi con la specifica situazione, ovvero capire quali regolamenti locali possano fornire divieti e/o limitazioni alla realizzazione degli scarichi a parete. E’ fondamentale verificare se esistano regolamenti di igiene tipo emessi dalla azienda sanitaria locale, poiché possono per l’appunto limitare eventuali installazioni esistenti e/o arrivare a bloccare installazioni in atto.
Le aziende sanitarie locali perseguono tra i differenti obiettivi, quello di tutela ambientale e quindi dei diritti dei cittadini in tal senso. L’orientamento è perciò quello di limitare il diffondersi dell’installazione degli scarichi a parete, se non in presenza di reali impossibilità dello sbocco a tetto.
Ricordiamo che la parte terza della norma Uni 7129 dettaglia anche le caratteristiche che devono possedere i canali da fumo (specificatamente per gli apparecchi di tipo B) e le modalità corrette di installazione. Il medesimo iter è riservato anche ai condotti da fumo ovvero quando l’apparecchio è di tipo C.
Con lo stesso approccio illustrativo vengono definite le distanze ed il posizionamento dei terminali di tiraggio e dei terminali di scarico.
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