Proroga della contabilizzazione e termoregolazione

Il Decreto Milleproroghe dello scorso dicembre ha prorogato di ulteriori sei mesi una importante scadenza. L’obbligo di installare i sistemi di termoregolazione e contabilizzazione dei consumi degli impianti termici ha difatti una nuova data limite, ovvero quella del 30/06/2017 anziché il 31/12/2016.

Questa proroga di sei mesi è valida ed utilizzabile da tutte le regioni italiane?

La risposta è no. Analizziamone insieme il perché.

In Italia l’ordinamento legislativo è piuttosto complesso ed anche le regole attraverso cui lo Stato emette leggi e norme sono a volte di difficile comprensione. A rendere ancora più articolati questi meccanismi vi è anche la cosiddetta clausola di cedevolezza. Di che si tratta? In pratica lo Stato “cede” alle regioni la possibilità di legiferare autonomamente su alcuni ambiti, come ad esempio quello energetico. Tornando sul tema della termoregolazione e contabilizzazione è accaduto quindi che lo Stato ha emanato una legge nazionale mentre alcune regioni come la Lombardia si sono mosse in modo autonomo creando una propria legge differente.

Entrando nello specifico tali leggi (nazionali e regionali) sono tecnicamente il recepimento di Direttive comunitarie. In sostanza la Direttiva indica le linee di principio ed alcuni contenuti e successivamente gli Stati membri (e in Italia anche le Regioni) recepiscono il tutto con una propria legge. Il fatto importante è che questi differenti recepimenti vanno poi ognuno per la “propria strada”. Ovvero l’ambito nazionale e quello regionale non comunicano più.

Cosi ad esempio è avvenuto in Lombardia che ha recepito la Direttiva 2010/31/UE sull´efficienza energetica emanando una propria legge regionale in tema di termoregolazione e contabilizzazione. La legge Lombarda ha indicato come data ultima per effettuare tali interventi il 31/12/2016 e non ha previsto nessuna proroga. La proroga nazionale quindi non può essere applicata, l’unica possibilità di procrastinare la scadenza dovrebbe difatti arrivare da una ulteriore legge lombarda.

Si è recentemente parlato di una modifica costituzionale che permetta di rivedere il concetto di “cedevolezza” e limitare fortemente l’azione legislativa delle regioni, al fine di uniformare e rendere più semplice e snella l’emanazione e la comprensione delle leggi. Il meccanismo attraverso il quale lo Stato Italiano muterà questo iter non è ancora chiaro e nemmeno pare evidente se ciò avverrà. Nel frattempo ricordiamo a tutti gli operatori impiantisti di prestare sempre molta attenzione alle differenze tra legislazione nazionale e regionale.

Sempre in merito alla Lombardia ricordiamo, relativamente all´obbligo di copertura da fonti rinnovabili, che la regione ha precisato che la proroga vale unicamente nei casi di ristrutturazione di edifici con superficie utile superiore a 1.000 mq che non ricadono anche nella definizione di ristrutturazione importante di primo livello, così come indicato nel punto 63 dell´allegato A del Decreto Regionale 6480/2015 (Sostituito dal Decreto n.176 del 12/01/2017).

Specifichiamo quindi la definizione di ristrutturazione importante di primo livello: intervento che interessa l’involucro edilizio con un’incidenza superiore al 50 per cento della superficie disperdente lorda complessiva dell’edificio, costituito dall’unione di tutte le unità immobiliari che lo compongono, e comporta anche la ristrutturazione dell’impianto termico per il servizio di climatizzazione invernale e/o estiva; pertanto si ricade in un intervento di ristrutturazione importante di primo livello quando, in aggiunta all’intervento sull’intero fabbricato, viene effettuata la modifica sostanziale sia dei sistemi di produzione che di distribuzione ed emissione del calore dei servizi di climatizzazione preesistenti (invernale o estiva o entrambi se presenti).

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