Arrivano buone notizie dal settore delle energie rinnovabili. Secondo infatti i dati resi noti di recente dall´Istat con il rapporto "Noi Italia" la quota di consumo interno lordo di energia prodotta proprio dalle rinnovabili ha raggiunto nel 2013 una percentuale del 33,7% segnando una crescita del 6,8% rispetto al 2012. Non solo, a quanto pare infatti l´Italia si è finalmente anche messa in linea con la media europea, i dati aggiornati al 2012 parlano anzi di un valore del 27,6% che è addirittura superiore alla media europea del 23,5%. Si tratta di dati davvero molto importanti che finalmente mettono in buona luce l´Italia nel settore delle rinnovabili, di dati che ci fanno ben sperare che anche il nostro paese possa in breve tempo diventare sostenibile, amico dell´ambiente in cui viviamo quindi, ma anche amico del nostro portafoglio.
Ma quali sono le tipologie di fonti rinnovabili più utilizzate in Italia? Sempre secondo i dati resi noti dall´Istat l´apporto idrico è particolarmente elevato nelle zone di montagna mentre nelle zone del Mezzogiorno si nota un grande utilizzo dell´energia eolica. Lo sviluppo delle biomasse risulta ad oggi intenso in ogni zona d´Italia, uno sviluppo davvero molto positivo. Per quanto riguarda invece l´energia geotermica dobbiamo ammettere che l´Italia ancora non è riuscita a sfruttarla nel modo adeguato, l´unica regione che sembra averne compreso appieno l´utilità è la Toscana.
Andando un po´ più nello specifico a vedere il consumo di energia elettrica
prodotta da fonti rinnovabili nelle varie regioni italiane si nota che regioni
come la Valle d´Aosta e il Trentino Alto Adige producono una quantità di
energia nettamente superiore alla richiesta interna, nel 2013 la produzione
della Valle d´Aosta è stata infatti del 310,4% e quella del Trentino del
176,8%. Anche le regioni del centro Italia hanno visto una crescita davvero
intensa nonostante non arrivino a percentuali così elevate, dal 2002 al 2013
l´Umbria è ad esempio passata da una percentuale di appena il 17,5% ad una
percentuale del 47,8% mentre il Molise ha visto una crescita ancora più
eccezionale con valori dal 16,6% a, pensate, 89,3%. Le regioni del Sud Italia
hanno visto delle crescite ancora più interessanti. Nel 2002 queste regioni non
sfruttavano le energie rinnovabili nel modo adeguato mentre nel 2013 hanno
scoperto che proprio queste energie sono il nostro futuro. Pensate che in
Puglia si è passati dal 3,3% al 44,3% e in Sicilia dallo 0,5% al 23,6% giusto
per fare un paio degli esempi più significativi.
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